Le utenze di luce e gas, sia quelle domestiche che quelle per le aziende, sono basate su offerte e contratti che regolano il costo dell'energia che si andrà a pagare una volta attivata la fornitura con il gestore scelto.
Una delle prime differenze da comprendere e valutare al momento della sottoscrizione di un'offerta luce o di un'offerta gas riguarda la scelta tra una proposta a prezzo fisso e una a prezzo variabile o indicizzato. Vediamo insieme che differenze ci sono.
Innanzitutto occorre specificare che ad essere fisso o variabile è il costo della materia prima, sia essa luce o gas: tutte le altre voci di costo (oneri di sistema, accise, trasporto, ecc...) sono valorizzate in modo indipendente.
Come dice il nome stesso, si parla di prezzo fisso della materia prima quando il costo pagato a standard metro cubo (smc) di gas o per kwh di energia elettrica è fissato e bloccato per un certo periodo di tempo al valore concordato al momento della firma del contratto. Viceversa, si parla di prezzo varabile, quando il costo della materia prima si modifica nel corso del tempo sulla base degli andamenti di mercato.
Un'offerta luce o gas a prezzo fisso, solitamente, garantisce al consumatore di pagare la materia prima ad un prezzo costante per un determinato periodo di tempo, che solitamente varia tra uno e due anni.
Durante questo periodo, il cliente pagherà l'energia elettrica e il gas consumati sempre la stessa cifra, rimanendo così al riparo da eventuali aumenti dei prezzi di mercato. Tuttavia, è bene tenere presente che questo vale alche al contrario: se al momento della firma, i prezzi di mercato erano alti, si continuerà a pagare costi superiori anche nel caso in cui il mercato dovesse scendere.
Un'offerta gas o luce a prezzo variabile o indicizzato, basa il costo della materia prima sull'andamento del mercato corrispettivo, adeguando il prezzo sulla base di indici di mercato condivisi a livello nazionale o internazionale.
Nel caso dell'energia elettrica, il prezzo variabile si basa sul PUN; il gas naturale, invece, ha un prezzo indicizzato sulla base del TTF o del PSV.
Il principale vantaggio di questa tipologia di offerta è, ovviamente, quello di pagare un prezzo per la materia prima che sia allineato all'andamento di mercato, godendo rapidamente dei vantaggi derivati da un abbassamento degli indici di riferimento. Come nel caso del prezzo fisso, però, bisogna tenere presente che c'è anche il risvolto della medaglia poiché se gli indici di riferimento aumentano, anche il costo della materia prima pagato in bolletta salirà.
Non esiste un modo corretto per rispondere a questa domanda: la scelta tra un'offerta luce o gas a prezzo fisso o variabile dipende dal periodo storico, dai costi di mercato al momento della firma del contratto e dalla propria affinità al rischio.
Al momento della sottoscrizione del contratto è importante valutare tutti questi aspetti:
i costi oggi come sono? Ha senso bloccare un prezzo a cifre magari elevate e che potrebbero scendere?
sono disposto a rischiare aumenti derivati dalla variabilità dei prezzi all'ingrosso per pagare costi in questo momento più bassi?
Esattamente come avviene al momento della stipula di un mutuo a tasso fisso o variabile, ognuno deve fare le proprie valutazioni e scegliere, tra le proposte offerte dal fornitore scelto, quella che più lo soddisfa e lo fa stare tranquillo.