Al pari dei consumi di gas, anche i consumi di energia elettrica medi annui possono dare un'idea del fabbisogno energetico dei nuclei familiari italiani. I dati riportati di seguito sono relativi all'anno 2022 e sono forniti da SII (Sistema Informativo Integrato dell'Acquirente Unico) e riportati dall'osservatorio di ARERA.
I consumi di luce per le famiglie italiane sono influenzati da molteplici fattori, tra cui:
illuminazione domestica;
utilizzo di elettrodomestici;
in cucina, in sostituzione al gas in caso di piani a induzione;
per forme di riscaldamento elettrico.
In questo articolo vedremo qual è il fabbisogno di elettricità medio nazionale per punto di distribuzione luce (POD) e approfondiremo brevemente le differenze di consumi tra le diverse regioni italiane con un focus sulle tre province a minor e maggior consumo medio annuo.
Secondo i dati raccolti e pubblicati da ARERA, nel 2022 il prelievo medio annuo di energia elettrica è stato di 1.963 kWh, in calo del 5% rispetto all'anno precedente così suddiviso sulle tre fasce orarie:
F1 - 741 kWh (32,19%);
F2 - 590 kWh (30,06%);
F3 - 632 kWh (37,75%).
I dati mostrano che le famiglie italiane utilizzano l'energia elettrica maggiormente nella fascia festiva / notturna (F3) seguita dai giorni feriali in orario diurno (F1). Lo sfruttamento della fascia oraria notturna è un'opzione da tenere sempre presente poiché, in genere, presenta dei costi inferiori e il suo maggior utilizzo permette di ridurre le spese in bolletta.
Guardando i dati mensili, si nota che i prelievi medi seguono un andamento oscillante, con due picchi nel corso dell'anno:
in estate, tra giugno e agosto con picco massimo annuale a luglio (202 kWh), principalmente per via dell'utilizzo di impianti di condizionamento;
in inverno, tra dicembre e marzo con picco a gennaio (197 kWh), principalmente per lo sfruttamento di impianti di riscaldamento elettrici e per il maggior utilizzo di illuminazione domestica a causa della riduzione della luce naturale.
Vediamo ora come variano i consumi di corrente elettrica nelle diverse regioni d'Italia.
A livello regionale, i dati riportati da ARERA mostrano un'importante differenza tra le 20 regioni italiane, con uno scarto di oltre 1.000 kWh tra la regione a maggior consumo (Sardegna) e quella a minor consumo (Valle d'Aosta).
In dettaglio, i consumi medi annui di corrente elettrica regionali sono i seguenti:
Sardegna - 2.379 kWh / anno;
Sicilia - 2.245 kWh / anno;
Campania - 2.192 kWh / anno;
Veneto - 2.128 kWh / anno;
Lazio - 2.016 kWh / anno;
Emilia-Romagna - 1.987 kWh / anno;
Puglia - 1.980 kWh / anno;
Umbria - 1.966 kWh / anno;
Lombardia - 1.953 kWh / anno;
Toscana - 1.934 kWh / anno;
Friuli-Venezia Giulia - 1.905 kWh / anno;
Calabria - 1.854 kWh / anno;
Marche - 1.818 kWh / anno;
Trentino-Alto Adige - 1.770 kWh / anno;
Piemonte - 1.704 kWh / anno;
Basilicata - 1.616 kWh / anno;
Abruzzo - 1.596 kWh / anno;
Molise - 1.467 kWh / anno;
Liguria - 1.385 kWh / anno;
Valle d'Aosta - 1.328 kWh / anno.
Vediamo ora quali sono le province italiane che spiccano per il maggior e il minor consumo di corrente medio annuo.
Secondo i dati registrati dal SII relativi all'anno 2022, le tre province a maggior prelievo medio di energia elettrica sono:
Cagliari con 2.833 kWh / anno;
Siracusa con 2.478 kWh / anno;
Palermo con 2.416 kWh / anno.
Al contrario, le tre province con consumi di energia elettrica medi annui inferiori sono le seguenti:
Savona con 1.204 kWh / anno;
L'Aquila con 1.258 kWh / anno;
Sondrio con 1315 kWh / anno.
Per ridurre i costi in bolletta è fondamentale scegliere un'offerta luce adatta alle proprie esigenze, valutando quella che più rispecchia le nostre abitudini di consumo (ad esempio, scegliendo tra un'offerta monoraria o multioraria). Per conoscere le proprie abitudini di consumo è sufficiente verificare nella fattura dell'energia elettrica: nella sezione dedicata ai consumi si possono infatti trovare i dati relativi al consumo annuo e al consumo per fasce orarie F1, F2 e F3.
Un primo confronto tra i dati relativi alla nostra utenza e i dati medi nazionali e regionali ci fornisce una prima valutazione delle nostre abitudini: sfrutto le fasce orarie a minor costo tanto quanto la media nazionale? Il mio prelievo energetico annuo è superiore o inferiore a quello italiano o della mia regione? Sulla base delle risposte è possibile iniziare a cercare spunti per ridurre gli sprechi energetici e migliorare così il nostro profilo di consumo con evidenti impatti sulle nostre bollette luce.