06/12/2023

BOLLETTA INTESTATA A UNA PERSONA DECEDUTA: COME SI RICHIEDE LA VOLTURA MORTIS CAUSA

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Quando una persona viene a mancare, la gestione delle sue utenze luce e gas è una delle pratiche burocratiche che gli eredi devono assicurarsi di gestire in tempi brevi per evitare di incorrere in fastidiose sanzioni o inattesi problemi. Le utenze luce e gas non possono restare intestate a una persona deceduta, ma devono essere gestite secondo una di queste modalità:

  • prese in carico dagli eredi nel caso in cui si intenda continuare a tenerle attive;

  • devono essere cessate se non più utilizzate.

In questo articolo vediamo insieme quali sono i passaggi da seguire per gestire correttamente le utenze domestiche in una situazione delicata come la perdita di un proprio caro.

Che cosa si intende per voltura mortis causa

La voltura mortis causa è una pratica di cambio intestatario di un'utenza luce o gas che viene avviata dagli eredi di un defunto. Al pari della pratica di voltura standard, questo processo serve a modificare l'intestatario di un'utenza domestica che si intende mantenere attiva.

Richiedendo la voltura per decesso, un erede diventa intestatario delle utenze luce e gas precedentemente appartenute alla persona venuta a mancare avendo così la possibilità di tenerle attive. Questa scelta viene fatta, in genere, in una di queste situazioni:

  • l'erede è convivente con il defunto e deve quindi continuare a utilizzare le utenze luce e gas dell'abitazione in cui abita;

  • si desidera mantenere temporaneamente attive a proprio nome le utenze in vista di una vendita o affitto dell'appartamento evitando i costi di chiusura e riapertura delle stesse.

Quando invece non c'è necessità di continuare a utilizzare luce e gas, si può fare richiesta di cessazione delle utenze al proprio fornitore che comporta anche la chiusura con sigilli dei contatori.  

Differenza tra voltura e voltura mortis causa

La voltura tradizionale e quella per decesso si differenziano principalmente per due aspetti:

  • costo della pratica;

  • accollo dell'eventuale morosità pregressa.

A differenza della voltura tradizionale, la voltura per decesso non prevede generalmente alcun costo se la richiesta avviene da un famigliare convivente, mentre potrebbe essere richiesto il versamento di un importo qualora sia fatta da un erede non convivente.

Anche la gestione degli eventuali debiti pregressi verso il fornitore viene gestita in modo differente nelle due pratiche: in caso di voltura per decesso, infatti, l'eventuale morosità dovrà essere saldata dall'erede che si intesta la fornitura. Si parla, in questo caso, di voltura con accollo.

Come fare la voltura in caso di decesso?

Fare richiesta di voltura mortis causa con Nuovenergie è semplice: i documenti richiesti sono gli stessi utilizzati per la voltura tradizionale, ossia

  • modulo di richiesta compilato, scaricabile da questa pagina;

  • documenti del richiedente (carta di identità e codice fiscale);

  • eventuale delega se necessaria;

  • dati catastali dell'immobile (in caso il richiedente non sia proprietario dell'immobile);

  • codice POD o PDR.

A questo va aggiunto il certificato di morte dell'attuale intestatario.

Che succede se non si fa la voltura per decesso?

Non è possibile avere delle forniture o una bolletta intestata a persona deceduta e, per questo motivo, è obbligatorio procedere alla voltura delle stesse o alla loro chiusura. Nel caso in cui questo non venga fatto, è possibile incorrere in sanzioni o in interruzioni improvvise delle forniture, con il conseguente rischio di restare senza energia elettrica o gas.