Al momento dell'acquisto di una nuova abitazione, è importante valutare anche la tipologia di impianto di riscaldamento dell'immobile: avere ben chiare le differenze, i vantaggi e gli svantaggi del riscaldamento autonomo e dell'impianto centralizzato, permette di valutare con maggior consapevolezza la soluzione più adatta alle nostre esigenze. Vediamo quindi quali sono le caratteristiche principali di queste due soluzioni e come capire quale sia la migliore opzione per noi.
Il riscaldamento autonomo è costituito da un impianto gestito interamente dal proprietario di una singola unità abitativa. In un condominio dotato di impianto autonomo di riscaldamento, ogni appartamento avrà la sua caldaia e il suo termostato, consentendo una gestione personalizzata dell'impianto.
L'impianto autonomo permette al proprietario dell'appartamento di attivare il riscaldamento secondo le sue necessità, senza particolari vincoli se non quelli previsti dalla normativa vigente in materia. L'acqua che circola nei termosifoni è riscaldata da una caldaia di proprietà installata in ciascun appartamento mentre la gestione della temperatura e dell'orario di accensione dell'impianto, vengono impostati tramite un termostato.
La gestione personalizzata del riscaldamento consente di adattare i consumi energetici al proprio fabbisogno, evitando sprechi in orari in cui, ad esempio, nessuno è in casa. Inoltre, è possibile avviare l'impianto anche oltre la data prevista dalla legge se non si ha una reale necessità o se, per esempio, l'appartamento è dotato anche di un climatizzatore che permette di riscaldare la casa nelle prime giornate autunnali senza ricorrere al riscaldamento a gas.
Inoltre, un impianto autonomo permette anche di prendere in considerazione soluzioni alternative di riscaldamento, come quello elettrico.
Va da sé che, utilizzando l'impianto autonomo in modo attento ed efficiente, è possibile ridurre i propri consumi di gas e gli importi delle proprie bollette nei periodi invernali.
Tra gli svantaggi di questa forma di riscaldamento c'è sicuramente la gestione della caldaia e della sua manutenzione: la legge prevede, infatti, una manutenzione periodica obbligatoria della caldaia e questo comporta dei costi per i controlli ed eventuali spese per gli interventi di manutenzione straordinaria in caso di guasti o di sostituzione della caldaia stessa.
Nel caso del riscaldamento centralizzato, la caldaia è condominiale e comune a tutte le unità abitative che compongono il condominio. Generalmente è installata in un'area comune, ad esempio nel seminterrato del palazzo.
Fino a qualche anno fa, l'accensione della caldaia e la temperatura dei termosifoni era gestita dal tecnico ed era uguale per tutti i condomini, comportando inevitabilmente sprechi di energia o disagi legati alle temperature poiché tutti erano obbligati ad avere nella propria casa la temperatura prevista dalla legge.
Negli ultimi anni è stato introdotto l'obbligo di installazione delle valvole termostatiche che permettono a ciascuno di regolare autonomamente funzionamento e temperatura di ogni calorifero presente nella propria abitazione: in questo modo, ogni condomino può decidere di spegnere il riscaldamento negli orari in cui non è in casa o di tenere delle temperature leggermente più basse o più alte a seconda delle proprie necessità.
Oltre alle valvole, oggi ogni appartamento viene dotato di un sistema di contabilizzazione del calore, che permette di ripartire i costi legati ai consumi facendo pagare a ogni proprietario solo la materia prima effettivamente utilizzata.
Si pagano solo i consumi reali di gas e le spese di manutenzione della caldaia sono suddivise tra tutti i condomini.
La gestione dell'impianto resta a livello condominiale e qualsiasi scelta relativa a lavori di manutenzione straordinaria o di ammodernamento dell'impianto è subordinata a una delibera dell'assemblea condominiale.
Anche nel caso in cui, per qualsiasi motivo, un condomino non utilizza il riscaldamento per l'intera stagione, sarà obbligato a pagare tutti i costi involontari come la manutenzione e le spese legate alla dispersione di calore.
Come spesso accade in questi casi, non esiste una scelta migliore in senso assoluto, ma tutto dipende dalle proprie esigenze. Chi desidera poter gestire in modo autonomo tutto quello che riguarda il riscaldamento di casa, dall'utilizzo fino alle scelte legate alla manutenzione del proprio impianto, senza dover sottostare a decisioni condominiali, opterà per una soluzione autonoma.
Un impianto centralizzato potrebbe essere, invece, una scelta vincente per chi ha consumi molto elevati e non vuole preoccuparsi di gestire da solo tutto quello che riguarda la gestione ordinaria e straordinaria della caldaia.