21/12/2022

COSA SONO LE FASCE CLIMATICHE ITALIANE

Fasce climatiche cosa sono

Le fasce o zone climatiche sono aree territoriali determinate sulla base dei gradi giorno calcolati per ogni comune. Questo fa sì che una fascia climatica non tenga conto esclusivamente della latitudine di un comune, ma anche della sua altitudine. 

Vediamo insieme quante e quali sono le zone climatiche italiane e come queste influenzino l'uso dei riscaldamenti. Prima, però, capiamo bene cosa sono i gradi giorno e come vengono calcolati.

Cosa sono i gradi giorno?

I gradi giorno di un comune vengono calcolati sommando, per ogni giorno dell'anno, le differenze positive tra la temperatura degli ambienti interni (definita convenzionalmente a 20°C per l'Italia) e quella esterna. In poche parole, si sommano, per tutti i giorni dell'anno in cui la temperatura esterna è inferiore ai 20°C, i gradi giornalieri che mancano per raggiungere questa soglia.

Una volta ottenuta la somma annuale, il comune in oggetto viene inserito all'interno di una fascia climatica, definita sulla base di intervalli di gradi giorno. Più è elevato questo numero e più il comune sarà in una zona a temperatura rigida.

Quali e quante sono le zone climatiche in Italia

Le zone climatiche in Italia sono 6 e sono definite con la seguente classificazione:

  • zona climatica A - gradi giorno da 0 a 600. Appartengono a questo gruppo Lampedusa, Porto Empedocle e Linosa;

  • zona climatica B - gradi giorno da 601 a 900. Appartengono a questo gruppo le province di Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani; 

  • zona climatica C - gradi giorno da 901 a 1400. Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto;

  • zona climatica D - gradi giorno da 1401 a 2100. Appartengono a questo gruppo le province di Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Vibo Valentia, Viterbo;

  • zona climatica E - gradi giorno da 2101 a 3000. Appartengono a questo gruppo le province di Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona, Vicenza;

  • zona climatica F - gradi giorno maggiori di 3001. Appartengono a questo gruppo le province di Belluno, Cuneo e Trento.

Fasce climatiche e riscaldamenti

Le zone climatiche determinano i periodi di accensione degli impianti di riscaldamento, concedendo una possibilità di uso maggiore ai comuni caratterizzati da temperature più rigide e limitando invece l'utilizzo per i comuni più caldi.

Queste regole di accensione sono pensate per limitare l'impatto ambientale dei riscaldamenti e ridurre gli sprechi energetici. In situazioni particolari, come periodi di particolare crisi energetica, è possibile che il Governo intervenga per modificare temporaneamente queste linee guida.

Normalmente, l'uso degli impianti di riscaldamento per le diverse zone climatiche italiane segue le seguenti regole:

  • zona A, da 1 dicembre a 15 marzo per 6 ore al giorno;

  • zona B, da 1 dicembre a 31 marzo per 8 ore al giorno;

  • zona C, da 15 novembre a 31 marzo per 10 ore al giorno;

  • zona D, da 1 novembre a 15 aprile per 12 ore al giorno;

  • zona E, da 15 ottobre a 15 aprile per 14 ore al giorno;

  • zona F, nessuna limitazione.