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05/06/2024

CASA PASSIVA: CARATTERISTICHE DELL'ABITAZIONE A IMPATTO ZERO E RISPARMIO ENERGETICO

cos'è la casa passiva

La casa passiva, chiamata anche edificio passivo o Passivhaus dal termine originale tedesco, è una tipologia di abitazione a elevato risparmio energetico e impatto zero caratterizzato dalla capacità di autoprodurre tutta l'energia di cui necessita per garantire il suo funzionamento e il comfort delle persone che la abitano. Vediamo insieme le origini di questo particolare edificio sostenibile e scopriamo quanto consuma e come fa ad autoalimentarsi. 

Quando sono nate le case passive o Passivhaus?

Le case passive sono nate nel 1988 grazie agli studi del fisico tedesco Wolfgang Feist e dell'ingegnere svedese Bo Adamson. Qualche anno dopo, nel 1991, sono stati costruiti i primi edifici passivi - un complesso di quattro villette a schiera - nel quartiere Kranichstein a Darmstadt in Germania. In seguito, la loro diffusione è aumentata negli anni diffondendosi prima in altri paesi europei e poi nel resto del mondo.

Questi particolari edifici di bioedilizia hanno requisiti indispensabili che permettono loro di autoalimentarsi, abbattendo il loro impatto ambientale garantendo elevati standard di comfort e qualità della vita. 

Come funzionano gli edifici passivi

Gli edifici passivi si basano sul concetto che il loro fabbisogno energetico è quasi completamente compensato dal riutilizzo del calore assorbito dall'ambiente esterno, dagli elettrodomestici e dalle persone che li abitano.

In particolare, le case passive necessitano di alcuni requisiti indispensabili:

  • impianti di ventilazione che consentono il riciclo e e la circolazione dell'aria tra i diversi ambienti della casa, uniformando la temperatura e convogliando l'aria più calda generalmente presente nei bagni e nelle cucine, nel resto della casa;

  • infissi termici, generalmente ampi e rivolti verso il Sole, che consentono di fare entrare la luce e il calore svolgendo, al contempo, un ruolo di isolamento termico;

  • coibentazione e isolamento termico, fondamentali per evitare la dispersione e garantire una casa più fresca d'estate e più calda d'inverno;

  • utilizzo di materiali di costruzione adeguati a garantire l'immagazzinamento energetico e l'isolamento termico, come pietra, calcestruzzo, laterzio, legno o cemento.

Questi elementi, combinati insieme in modo efficiente, permettono alle case passive di ridurre sensibilmente i propri consumi energetici senza rinunciare al comfort.

La caratteristica principale degli edifici passivi è la totale assenza di caldaie e dei tradizionali impianti di riscaldamento (come i termosifoni): la produzione energetica necessaria a coprire il fabbisogno di una casa passiva è fornita da impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili e, solitamente, vengono utilizzati allo scopo impianti fotovoltaici, geotermici, pompe di calore o, in casi più rari, stufe a pellet.

Quanta energia consuma la casa passiva

Gli studi e le stime fatte nel corso degli anni hanno stimato che questo tipo di edificio sostenibile e a impatto zero, è in grado di ridurre i consumi energetici anche del 90% rispetto alle case tradizionali. I sistemi passivi, uniti agli impianti di produzione energetica basati sulle energie rinnovabili, rendono queste abitazioni un ottimo investimento non solo per l'ambiente, ma anche per ridurre sensibilmente i propri costi in bolletta.

Bisogna però ricordare che il fabbisogno energetico di un edificio passivo dipende da diversi fattori, tra cui:

  • la sua posizione e l'esposizione solare;

  • il numero di abitanti;

  • il numero di elettrodomestici attivi al suo interno;

  • la dimensione della casa stessa.

Questi aspetti dovranno essere considerati già in fase di progetto per garantire una corretta scelta dei materiali di costruzione e di definizione strutturale dell'edificio (sia in termini di conformazione che di impianti), così da garantire che l'abitazione sia realmente autosufficiente e a impatto zero garantendo una qualità della vita ottimale.